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Stefano Ricucci condannato a 6 anni: cene e serate al night in cambio di una sentenza favorevole

L’imprenditore romano Stefano Ricucci condannato a 6 anni per corruzione in atti giudiziari: secondo i pm, comprò una sentenza favorevole al Consiglio di Stato con denaro, cene e serate in locali notturni.
A cura di Enrico Tata
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L'imprenditore Stefano Ricucci è stato condannato a sei anni di carcere per corruzione in atti giudiziari. Lo hanno deciso i giudici della seconda sezione collegiale del Tribunale di Roma.

La vicenda riguarda alcuni presunti favori ricevuti da un membro del Consiglio di Stato in cambio di una sentenza favorevole per la società Magiste Real Estate Property, riconducibile a Ricucci, arrestato a marzo del 2018. Secondo gli inquirenti, l'imprenditore avrebbe ottenuto l'aggiustamento della sentenza tramite denaro, cene in hotel e serate in alcuni locali notturni romani.

In primo grado, infatti, aveva ricevuto una sentenza sfavorevole in una disputa con l'Agenzia delle Entrate. I fatti risalgono al 2014 e riguardano un contenzioso tra la società del gruppo Ricucci e l'erario per un presunto credito Iva di 8,8 milioni che la società vantava nei confronti dello Stato. Ma, come ricordato, il giudizio di primo grado fu negativo per l'imprenditore romano e per questo, secondo la ricostruzione dei pm, Ricucci si sarebbe adoperato per ottenere una sentenza opposta dal Consiglio di Stato. E quindi avrebbe corrotto un consigliere, anch'egli condannato

Già prima della sentenza del Consiglio di Stato, erano emersi legami tra Ricucci e il consigliere corrotto. I due condividevano, secondo i magistrati, "vincoli di fiducia basati su amicizia, comune colleganza di interessi e frequentazione”. In altre parole, avrebbe dovuto astenersi dal partecipare al giudizio poiché in evidente conflitto di interessi. Invece fu relatore ed estensore della sentenza d'appello che ribaltò il precedente provvedimento di primo grado emesso dalla Commissione tributaria provinciale. In cambio, il consigliere ricevette da Ricucci “regalie e disposizioni economiche di favore”: cene, serate in hotel e locali notturni romani.

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